CLASSICO E SUPERIORE: IL VALPOLICELLA CHE FA LA DIFFERENZA.
Parliamo di una DOC (Denominazione di Origine Controllata) e di un vino ormai noti in tutto il mondo: il Valpolicella.
Ma quante interpretazioni ed espressioni ne fanno la differenza?
Per esempio, cosa cambia tra un “Valpolicella” e un “Valpolicella Classico”, oppure tra un “Valpolicella Superiore” e un “Ripasso”?
Vediamolo assieme.
Una delle particolarità dei vini prodotti in Valpolicella è proprio quella di dare origine a progetti enologici anche molto diversi a partire dai medesimi vitigni o assemblaggi. Metodi di vinificazione, per lo più tradizionali, interessano vini freschi, passiti oppure, come nel caso del Ripasso, l’incontro dei due.
I vini di questo territorio esprimono le caratteristiche di diversi terroir, insieme a profumi, aromi e sentori unici e non riproducibili in altre zone del mondo.
Questo è il segreto all’origine del successo dei vini prodotti oggi in Valpolicella e apprezzati per la loro freschezza, eleganza e autenticità.
Scopriamo perché alcuni vini possono essere definiti “classici” o “superiori”, oppure “classici superiori”.
La prima menzione di “classico” significa che il vino è prodotto con uve provenienti dalla zona di produzione più antica, vocata e tradizionale della denominazione.
La DOC Valpolicella è infatti un variegato sistema di vallate che scendono come un ventaglio dalle Prealpi venete della Lessinia fino alla pianura alluvionale di Verona. Un territorio composto da un’area storicamente vocata alla viticoltura e da una zona più recentemente riconosciuta come DOC (1968), che si estende a est della Valpolicella Classica. Parliamo di un’area nell’insieme prevalentemente collinare e particolarmente mitigata, nel suo versante ovest, più vicino al Lago di Garda.
Ma come si distinguono la “Valpolicella Classica” e la cosiddetta “Valpolicella allargata”? E cosa fa la differenza fra un semplice Valpolicella e un Valpolicella Classico Superiore?
L’ampia zona di produzione dei vini Valpolicella DOC e DOCG (dove “G” sta per Garantita) è suddivisa, secondo il disciplinare di produzione, in tre zone distinte:
- La zona Classica dei comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella e San Pietro in Cariano oltre alle tre vallate di Fumane, Marano e Negrar;
- La zona Valpantena;
- La zona DOC Valpolicella del comune di Verona e delle valli di Illasi, Tramigna e Mezzane.
Inoltre, nell’articolo n.1 del Disciplinare di produzione dei vini DOC Valpolicella, leggiamo che la denominazione di origine controllata “Valpolicella” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti per queste 2 tipologie:
- “Valpolicella” designabile anche con i riferimenti “Classico” e “Valpantena”;
- “Valpolicella Superiore”, che fa riferimento a un maggiore contenuto in alcol del prodotto rispetto a quanto richiesto dal disciplinare al vino normale.
L’articolo 2 del Disciplinare invece specifica che i vini della denominazione di origine controllata “Valpolicella” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi la seguente composizione ampelografica (l’ampelografia è la disciplina che descrive e classifica, dal punto di vista della morfologia esterna, i differenti vitigni):
- Corvina Veronese (Cruina o Corvina) dal 45% al 95 %;
- Corvinone, ammesso in una percentuale massima del 50% in sostituzione di una pari percentuale di Corvina;
- Rondinella dal 5 % al 30 %.
Inoltre possono concorrere alla produzione di tali vini, fino ad un massimo del 25% totale, le uve provenienti dai vitigni:
– a bacca rossa non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite massimo del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato;
– classificati autoctoni italiani ai sensi della legge n. 82/06, art. 2, a bacca rossa, ammessi alla coltivazione per la Provincia di Verona di cui al Registro nazionale delle varietà di viti per il rimanente quantitativo del 10% totale.
Come è noto Corvina, Corvinone e Rondinella sono quindi i principali vitigni autoctoni che raccontando la DOC Valpolicella.
Secondo il disciplinare sono però l’acolicità più elevata, l’acidità più bassa, una maggior rotondità e un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche,esito anche di un invecchiamento di almeno un anno, che fanno la differenza fra un semplice “Valpolicella” e un “Valpolicella Superiore”.
Proveniente da uve selezionate, la tipologia “Superiore” deve avere un affinamento minimo di un anno e si presenta con il caratteristico colore rubino e alcune note granate; il profumo lievemente etereo e di vaniglia; il sapore affinato, armonico, secco e vellutato.
Se poi le nostre uve provengono dalla zona classica dei comuni di: Sant’Anna d’Alfaedo, Dolcè, Marano di Valpolicella, Negrar, Fumane, Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Pescantina, possiamo ottenere un “Valpolicella Classico Superiore”.
Ad esempio, di colore rosso rubino e dal profumo intenso e persistente, con note fruttate di ciliegia e prugna, floreali di viola e leggermente speziate di pepe nero, il Valpolicella DOC Classico Superiore Domìni Veneti si caratterizza particolarmente per un sapore fresco, fruttato, con elegante equilibrio di struttura e corpo e la giusta armonia tra acidità e tannino.
Ideale abbinamento dei piatti della tradizione veronese, come lasagne con coniglio e tortelloni con Monte Veronese, è ottimo anche con i salumi!
I vigneti Domìni Veneti dai quali provengono le uve di questo vino(60% Corvina e 15% Corvinone e Rondinella + 10% di altre varietà autoctone), sono situati nel cuore della Valpolicella Classica su terrazzamenti a secco e a un altitudine che va dai 250 ai 450 metri s.l.m. I terreni con esposizione sud-est e sud-ovest sono molto vari, prevalentemente argillo-limosi e in parte calcarei o di origine vulcanica.
In vigna si utilizza il tradizionale sistema di allevamento a pergola doppia, mentre la vendemmia si svolge rigorosamente a mano dai primi di Settembre fino ad inizio Ottobre. Si pigia con diraspatura delle uve e si fermenta a una temperatura di 25°- 28° C . Alla macerazione di 10 giorni segue l’affinamento in acciaio per 12 mesi.
Continuando a salire sulla scala enologica che ci fa incontrare vini sempre più complessi e di maggior grado alcolico, troviamo il “Valpolicella Classico Superiore Ripasso” ovvero quel Valpolicella che viene arricchito ulteriormente da una seconda fermentazione a contatto diretto con le vinacce o del Recioto o dell’Amarone.
La “tecnica del ripasso” si rifà a un processo di vinificazione tradizionale, riscoperto e valorizzato negli ultimi decenni, che consisteva nel lasciare nel tino di fermentazione le vinacce appassite e fermentate per ripassare un uguale quantitativo di vino Valpolicella fresco, dando inizio a una nuova fermentazione per circa 7 – 10 giorni.
Il Ripasso più conosciuto è senz’altro quello ottenuto da rifermentazione sulle vinacce dell’Amarone, come per esempio:
Più raro invece e naturalmente più morbido, quello rifermentato sulle vinacce del Recioto:
Se sei curioso di scoprire la Valpolicella Classica attraverso la produzione di eccellenza Domìni Veneti? Oltre alle 2 tipologie di Valpolicella Ripasso DOC ti proponiamo anche 4 tipologie di Valpolicella DOC:
- VALPOLICELLA DOC CLASSICO SUPERIORE VERJAGO
- VALPOLICELLA DOC CLASSICO SUPERIORE
- VALPOLICELLA DOC CLASSICO BIOLOGICO
- VALPOLICELLA DOC CLASSICO
Se sei un vero appassionato e desideri conoscere la particolarità della Vallata di Marano, ti proponiamo invece un viaggio speciale nel cuore femminile più ricco d’acqua e di testimonianze storiche della Valpolicella Classica.
Domìni Veneti continua il suo percorso di scoperta e caratterizzazione dei terroir con l’interpretazione di Amarone, Ripasso e Valpolicella Superiore della Collezione Pruviniano. La scelta dell’antica denominazione Proviniano testimonia il proposito di collocare l’eccellenza della produzione vinicola Domìni Veneti in un mirabile contesto di suggestioni storiche e di bellezze di natura e d’arte. Come altri toponimi legati alla presenza originaria di veterani e coloni romani la val Provinianense (menzionata in documenti dell’VIII secolo e comprendente i bacini dei progni di Marano e Fumane) deriva il suo nome da Provinius, Probinius-Probus. La collezione Pruviniano dedicata al mondo femminile nasce quindi per valorizzare i vini provenienti da uve coltivate nella valle di Marano, in Valpolicella Classica.
Il profilo che ne scaturisce è di un’originale raffinatezza e grande potenzialità di affinamento nel tempo:
- un Valpolicella Classico Superiore autentico ed elegante che riflette la sua provenienza
- un Ripasso fresco e asciutto, con note di fragranza e grande longevità
- un Amarone che si fa ricordare per la sua eleganza.
Buoni assaggi, il Valpolicella è un vino ideale durante tutte le stagioni.
Prosit!